di Redazione, corriere.it, 30 ottobre 2011
Sospesa tra i due grandi protagonisti della psicoanalisi delle origini, Sabina Spielrein fu una psicoanalista freudiana o junghiana? Dice la dottoressa Ursula Prameshuber, psicoanalista del Centro italiano di psicologia analitica: «Sabina Spielrein è difficilmente classificabile perché ha sempre cercato di rimanere fedele a se stessa, anche se questo significava criticare alcuni concetti di Freud o Jung. Personalmente, comunque, sarei portata ad affermare che il suo pensiero è più vicino a quello di Jung. Basti pensare a quello che Sabina scrive in una delle sue ultime lettere a lui indirizzate: «È molto probabile che Freud non la capirà mai nelle sue innovazioni. Nella sua vita Freud ha fatto tante cose straordinarie che per il resto dei suoi giorni ha abbastanza lavoro per elaborare i dettagli della sua opera colossale. Lei invece è ancora capace di sviluppo. Lei può capire Freud benissimo se vuole, cioè se il suo atteggiamento affettivo personale non glielo impedisce… Abbia il coraggio di riconoscere Freud in tutta la sua grandezza, anche se lei non dovesse essere d’accordo su tutto ciò che dice, anche se dovesse cedere a lui gran parte dei suoi propri meriti. Solo allora lei sarà del tutto libero e solo allora lei sarà il più grande».