Il caso. Judith Miller porta in tribunale la biografa del padre, Elisabeth Roudinesco. Ma la sorellastra Sybille la smentisce. DURA POLEMICA TRA LE FIGLIE SULLE ULTIME VOLONTÀ DI LACAN

di Stefano Montefiori, corriere.it, 20 novembre 2011

Decenni di studi, di ripiegamento su di sé e di riflessione sull’opera del grande pensatore non sono serviti a produrre né serenità, né equilibrio, né distacco. Forse è questo il curioso insegnamento della furibonda lite che vede contrapporsi, a Parigi, da un lato una figlia di Jacques Lacan, Judith Miller, con suo marito Jacques-Alain Miller, e dall’altra Sybille Lacan (sorellastra di Judith), alleata alla studiosa Elisabeth Roudinesco, grande sacerdotessa della psicanalisi freudiana.

Il trentennale della morte di Lacan (9 settembre 1981) si sta svolgendo in un clima di livore tra quanti si contendono l’eredità spirituale del maestro; una battaglia culminata nell’udienza di tribunale di mercoledì scorso, nella quale Judith Miller accusava Elisabeth Roudinesco di diffamazione. Nel libro Lacan, envers et contre tout pubblicato in occasione dell’anniversario, la Roudinesco ha scritto questa frase: «Sebbene avesse espresso il desiderio di finire i suoi giorni in Italia, a Roma o a Venezia, e avesse auspicato dei funerali cattolici, Lacan fu sepolto senza cerimonia e nell’intimità al cimitero di Guitrancourt». La Miller si è scagliata contro la Roudinesco al grido di «la libertà di espressione non autorizza a dire qualsiasi sciocchezza», non sopportando l’accusa implicita di avere tradito le volontà dell’illustre padre. Ma durante il dibattimento ha preso la parola anche Sybille Lacan, l’altra figlia dello psicanalista, confermando la tesi della Roudinesco: «Mio padre è stato sepolto senza che mio fratello Thibault e io fossimo consultati. Abito a Montparnasse, conosco molti psicanalisti, tra i quali vecchi collaboratori di mio padre che avrebbero tanto voluto assistere alle esequie».

Le due fazioni in guerra si combattono anche e soprattutto nel mondo dell’edizione: il marito di Judith, Jacques-Alain Miller, ha sbattuto la porta della casa editrice Seuil (del compagno della Roudinesco, Olivier Bétourné) perché si è sentito escluso dalle celebrazioni del trentennale. Una decisione clamorosa nel litigioso mondo della psicanalisi parigina, visto che Seuil è la maison storica di Lacan e che Miller è ancora in possesso di una decina di seminari del grande maestro in attesa di pubblicazione. La Roudinesco fu protagonista tempo fa di una violenta polemica contro il filosofo Michel Onfray, reo di avere sottolineato lo scarso valore scientifico dell’opera di Freud. Stavolta è lei sul banco degli accusati; sarà la sentenza del tribunale, prevista per l’11 gennaio, a conferire l’ambito titolo di «lacaniano autentico».

http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/20/Dura_polemica_tra_figlie_sulle_co_9_111120015.shtml

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