VIRTUALE CONTRO REALE

di Diego Lama, corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 31 luglio 2012

Secondo lo psicanalista Guelfo Margherita è in atto uno scontro tra due universi, quello reale e quello virtuale: il mondo reale debolmente si difende dall’offensiva del mondo virtuale che invece avanza sempre più potente con l’obbiettivo di prendere il sopravvento e sostituirsi al primo. La grande crisi di questi anni non è altro che la manifestazione visibile, a livello finanziario, di questa guerra. L’economia reale soccombe sotto i colpi della finanza irreale, dei titoli tossici, delle speculazioni internazionali, dei programmi che, saltando da una borsa all’altra, consentono di fare milioni di operazioni nel giro di pochi secondi, producendo grandi guadagni per una piccolissima fetta di addetti ai lavori e grandi perdite per gli altri. Anche la strage nel cinema di Denver, durante la proiezione del film di Batman, è un’altra manifestazione di questa guerra: James Holmes (soprannominato “Joker”) si veste con gli abiti di un super criminale da mondo del fumetto – virtuale – e fa una strage di spettatori – reali – all’interno del cinema producendo dodici morti e cinquanta feriti.
Anche il corpo delle donne (e anche degli uomini), di tutte le età, porta i segni della guerra tra reale e virtuale: tutti vorrebbero avere – o tornare ad avere – un corpo da copertina patinata ritoccato da Photoshop. Anche la testa degli adolescenti, il modo di vedere il mondo delle giovani generazioni, il loro modo di protestare o di individuare un “nemico”, il loro approccio al mondo del lavoro, sembra procedere in modo preoccupante verso un mondo fasullo e virtuale da telefilm o da reality, dove la vita non è altro che lo specchio di se stessa. Se non riesco ad avere quella vita, preferisco non lavorare o non studiare, oppure distruggere o combattere (anche se non so contro chi).
Lo scontro tra mondo reale mondo virtuale è continuo, diffuso e sempre più intenso. Nel duello però chi soccombe inevitabilmente è il mondo reale con tutta la sua materialità e la sua pesantezza. Perde perché non crede più in se stesso e nella sua forza, al contrario si autodistrugge di continuo perché vorrebbe diventare fantastico, leggero, reversibile, meraviglioso come quello virtuale. Anche se la metamorfosi non è così semplice, tutt’altro, determina caos, distruzione, annientamento. Il mondo della finanza (la finanza speculativa e inquinata) inseguendo il sogno di creare ricchezza (dal nulla) sta corrodendo l’economia reale, le aziende solide, i risparmi dei cittadini. L’assassino di Denver ha ucciso 12 persone producendo una scena infernale di grande impatto emotivo (alla Batman) per tutti gli spettatori/uomini del pianeta, eppure il sangue non era un fumetto, i cadaveri non erano effetti speciali, il dolore non era recitato, era tutto vero, tutto irreversibile. Anche i corpi, nonostante tanta chirurgia, tendono inevitabilmente a diventare orrendi come mummie, più brutti di quando hanno avviato il processo di metamorfosi. Anche l’universo delle giovani generazioni, con il suo approccio tutto virtuale, autodistrugge in prima istanza l’autostima, l’energia, la fiducia, il futuro dei giovani.
Anche in Italia e in Europa assistiamo alla stessa battaglia e allo stesso scontro: il mondo reale (il lavoro, gli investimenti, l’edilizia, la cultura) è saturo e non offre più grandi spazi di manovra o di movimento, così – per anni – si è preferito agire sul sistema virtuale, delle parole, delle intese, delle concertazioni, dei proclami (anche, soprattutto in Europa) che portano ribalta improvvisa e grande trasformazioni virtuale, ma che hanno pochi effetti sul mondo reale, che soccombe, si corrode e muore.

http://napolitans.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/2012/07/31/virtuale-contro-reale/

Lascia un commento