Il nostro destino è vivere in viaggio in mezzo a luoghi insieme antichi e nuovi
di Sarantis Thanopulos, ilmanifesto.info, 17 luglio 2015
Claudio Magris è intervenuto sul caso greco con affermazioni impulsive. La loro umoralità rivela le ragioni culturali e psicologiche che sottendono la guerra civile non dichiarata tra il Centro-Nord e il Mediterraneo all’interno dell’Europa. Avendo attribuito a Tsipras la pretesa che la Grecia abbia da parte dei suoi creditori un trattamento di riguardo per il suo glorioso passato, Magris impartisce ai greci, e di striscio agli italiani, di oggi, una lezione, gratuita ma coerente con le sue reali motivazioni: il passato di Atene o di Roma non assolve nessuno e men che mai garantisce un altrettanto grande presente. I discorsi lapalissiani sono spesso prodotto di rimozioni che emergono con i lapsus. “Quando – dice Magris — si ha un’altissima civiltà nel proprio Dna, essa si rivela non nella citazione del passato, ma nel modo in cui si affrontano i problemi del proprio presente». Gli inglesi, esemplifica, sono stati i degni eredi di Roma e non Mussolini. Conclude definendo la ribellione dei greci a cinque anni di inutili sacrifici come hybris tignosa e truffaldina.
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