Il padre della psicanalisi scrive alla futura moglie definendosi un “beato innamorato”
di Redazione, Sigmund Freud, ilgiornale.it, 2 agosto 2015
Abbiamo iniziato a pubblicare le lettere d’amore inviate da personaggi illustri del passato. Tra i mittenti ci sono Eleonora Duse, Napoleone, Virginia Woolf, Verdi e moltissimi altri. Le gioie (o le pene) d’amore dei “grandi” sono commentate da editorialisti, scrittori, artisti, cantanti e attori tra i più significativi del panorama italiano. Invitiamo anche i lettori a intervenire al dibattito, scrivendo a questa casella di posta elettronica: letteredamore@ilgiornale.it
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Mia dolce fidanzatina, se solo potessi vedere com’è bello qui, e come sarebbe ancor più bello, senza confronti, se tu fossi qui con me. Qui scorre l’Elba, ma è solo un modesto fiumiciattolo che mi indica la via verso di te, verso di te. Montagne alte, fitte di boschi, brulle e con strani contorni, graziose casine fatte non per starci, ma per essere drizzate e rovesciate in una cassa da gioco, tutte in fila lungo il fiume; qualche edificio orgoglioso scruta dall’alto in basso, dalle pendici del monte, quasi questa non fosse casa sua. Uno di questi è isolato su un colle, un castello o un convento o qualcosa del genere. In realtà non me ne importa nulla. A sinistra c’è Bodenbach, a destra Tetschen e nel mezzo due ponti: uno per le ferrovie e l’altro per i giovani pellegrini che vanno in visita dalle loro amanti.
Segue qui:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/verso-te-lelba-caff-e-cameriera-1157750.html