di Massimo Ammaniti, repubblica.it, 29 novembre 2015
In una canzone del 2011 Lady Gaga cantava Baby, I was born this way (“Baby, sono nata così”) convinta che le sue inclinazioni sessuali fossero legate ai suoi cromosomi. Queste convinzioni non sono state confermate, perlomeno fino ad ora, dalle ricerche genetiche e neurobiologiche sull’origine dell’omosessualità, per cui ancora oggi è difficile trovare una spiegazione soddisfacente. Anche in un recente articolo comparso sulla rivista scientifica Science ci si interroga se “L’epigenetica possa spiegare il puzzle dell’omosessualità?”, aprendo un nuovo capitolo di studio. Sarebbe l’ambiente materno durante la gravidanza a intervenire sul corredo genetico del feto in particolare su quelle zone che presiedono all’orientamento sessuale, favorendo in questo modo l’omosessualità. Anche il titolo italiano del libro di Simon LeVay solleva un interrogativo analogo: Gay si nasce? (Cortina). Secondo LeVay, neuroscienziato che ha lavorato presso l’Harvard University e il Salk Institute, l’omosessualità sarebbe associata a una riduzione di volume dell’ipotalamo nel cervello degli omosessuali, più simile a quello delle donne. Si tratta di ricerche che hanno bisogno di essere replicate prima di giungere a una conclusione definitiva, escludendo che la riduzione dell’ipotalamo possa essere provocata da altre cause, dal momento che i gay studiati in questa ricerca erano tutti morti per Aids.
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