da giacomocontri.it
“…. Un altro quadro mi ha incantato, il Cristo del Tributo di Tiziano, che conoscevo già senza averlo notato particolarmente. Questa testa di Cristo, mia cara, è la sola verosimile che possiamo pensare avesse un tal uomo. Mi è sembrato, anzi, di dover credere che egli fosse stato davvero così importante, perché la sua rappresentazione è così riuscita. E in tutto ciò niente di divino, un nobile volto umano assai lontano dalla bellezza, e severità, interiorità, profondità, una mitezza superiore, una passione profonda; e se tutto ciò non si trova in quel quadro, allora non esiste la fisiognomica. L’avrei portato volentieri via, ma c’era troppa gente: inglesine che copiavano, inglesine che stavano a sedere e parlavano sotto voce, inglesine che camminavano e guardavano. Dunque, me ne sono andato via commosso”.
Sigmund Freud, Lettere alla fidanzata, Boringhieri, Torino 1990, p. 70-71
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