di Luigi Ballerini, avvenire.it, 20 gennaio 2016
La ragazza di Pordenone e il futuro che s’apre Cara Francesca, scusa se sento il bisogno di darti un nome, ma si scrive sempre a qualcuno e vorrei scrivere proprio a te e non alla-ragazza-di-Pordenone-che-è-stata-sui-giornali. Ci è giunta notizia che le conseguenze del tuo gesto non sono irreparabili, e ne sono, anzi ne siamo tutti sollevati. Questa buona notizia apre un nuovo capitolo, per te. I grandi faticano a capire cosa è accaduto. I grandi faticano ad accettare che alla tua giovane età ti sia venuta in mente una cosa tanto grossa. Forse ti vediamo ancora piccola, forse crediamo che essere giovani significhi automaticamente essere contenti perché essere contenti per noi a volte coincide con essere s-pensierati, senza pensieri. Invece non è affatto così. A te è proprio venuta in mente una cosa tanto grossa, un’idea che ti è sembrata una buona idea perché aveva il sapore di una soluzione. E qui è stata la svista, nel pensare che fosse una soluzione proprio l’atto che avrebbe cancellato ogni soluzione possibile, che non avrebbe più reso praticabile alcuna via.
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