Nello studio del padre della psicoanalisi “Edipo e la Sfinge” dominava sopra il lettino dei pazienti, Edipo protagonista e la Sfinge in ombra. Freud scelse la Ragione della cultura europea, prendendo le distanze dalle ambiguità orientali. Ma oggi la rigidità dell’identità di genere è messa in discussione proprio in occidente
di Massimo Ammaniti, ilfoglio.it, 25 ottobre 2020
Nel libro di Giulio Guidorizzi da poco pubblicato “Sofocle, l’abisso di Edipo” (Il Mulino, 2020) viene riproposta la figura drammatica di Edipo, le cui vicende hanno ispirato non solo la drammaturgia e l’antropologia del mondo antico, ma anche la stessa psicoanalisi che ne ha fatto il pilastro delle proprie teorizzazioni. Come è noto nello studio psicoanalitico di Sigmund Freud, a Vienna in Berggasse 19, vi era la riproduzione del quadro di Jean-Auguste-Dominique Ingres “Edipo e la Sfinge” proprio sopra al lettino dei suoi pazienti. È un quadro neoclassico nel quale Edipo, col suo corpo nudo stagliato come una statua greca, un mantello sulle spalle e due lance appuntite che porta con sé, si confronta con la Sfinge, figura inquietante dal volto femminile severo, seni prorompenti in un corpo con ali di avvoltoio e zampe di leone.
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