“Sogni, dolori e speranze nella mia stanza ricca di parole”
Intervista a Roberto Goisis di Valeria Cerabolini, milano.repubblica.it, 13 marzo 2021
La “stanza” è un luogo arioso che profuma di buono e di pulito. E trasmette benessere. È piena di libri, quadri, oggetti evocativi. Ci sono anche le caramelle per concedersi un po’ di dolcezza. Anche il lettino, non è di quelli tradizionali, ospedalieri, ma è una chaise longue di Le Corbusier («La stessa che aveva il mio analista»).
La “stanza” è quella dove Pietro Roberto Goisis, psichiatra e psicanalista milanese, docente alla Cattolica, 67 anni, riceve i suoi pazienti. E La stanza dei sogni. Un Analista e i suoi pazienti (Damiani Editore) è il titolo del suo ultimo libro, un lungo racconto in prima persona che rifugge da ogni “accademicità”, scandito dai tanti resoconti delle sedute, annunciati semplicemente da un nome e da un orario, come se uscissero e prendessero corpo dalla sua agenda: Anita, lunedì, ore7,45; Alessandra, lunedì, ore 8,45; Greta, martedì, ore 13,45…Nomi legati a storie e vissuti: c’è Matteo che in un attacco di rabbia devasta lo studio, c’è Carlotta che ha un rapporto molto difficile con il fidanzato violento (è la Giovane donna trovata impiccata in Piazza Po ndr ), e c’è Adele che chiede solo di essere ascoltata.
Segue qui:
oppure qui:
Lo psicoanalista Goisis: «Così ho messo sul lettino generazioni di milanesi»
Il medico ha raccolto in un libro tutte le «vite che non sono le sue. I momenti più emozionanti del mio lavoro? Sono quelli del primo incontro, e poi dell’ultimo»
di Francesco Battistini, corriere.it, 10 marzo 2021
Entrate, salutate, guardate. C’è di tutto. Le caramelle mou e le galatine da offrire ai pazienti. Le foto dei fari di mare che fanno compagnia in sala d’attesa. Un acquarello trovato sotto il letto dei genitori. Naturalmente il lettino, una chaise-longue nera di Le Corbusier. E poi i pupazzetti, una nave in miniatura, la copia della Gradiva pompeiana che teneva anche Freud nel suo studio… Appena v’accomodate dall’analista, prima delle parole che v’assediano e che farete volare, ci sono gli oggetti che vi circondano e su cui si posa il vostro sguardo. Un’indimenticabile carrellata d’immagini della stanza che da quel momento, e chissà per quanto, sarà la vostra Wunderkammer, il confessionale delle amenità, delle oscenità, delle felicità, di tutte le vostre età.
Segue qui:
Un libro bellissimo. Che ha inaugurato un genere letterario. Finalmente uno psicoanalista, fra i più seri e preparati, parla con un linguaggio aperto e comprensibile a tutti. Lo consiglio vivamente!