Intervista a Luigi Zoja: “I rappresentanti della malvagità non sono solo disonesti ed egoisti. Hanno anche bisogno di distruggere. Come Putin”

Intervista a Luigi Zoja, psicoanalista esperto, lucido e sobrio, non amante degli effetti speciali. Il suo libro “Dialoghi sul male. Tre storie” aiuta a farsi largo tra le pieghe del male, ad ascoltare lo struggimento dell’umano e a ricavarne emozioni per guardarsi dentro attraverso l’altro

di Davide D’Alessandro, huffingtonpost.it, 8 maggio 2022


“Dialoghi sul male. Tre storie”, di Luigi Zoja, edito da Bollati Boringhieri, è appena uscito e ha già riscosso notevole apprezzamento. Intanto perché Zoja è psicoanalista esperto, lucido e sobrio, non amante degli effetti speciali, poi perché il libro aiuta a farsi largo tra le pieghe del male, ad ascoltare lo struggimento dell’umano e a ricavarne emozioni per guardarsi dentro attraverso l’altro. 

È riuscito a pensare una definizione del male? Che cos’è?

“Se l’avessi già, non mi sarei messo a pensarci su. Comunque sono psicanalista, non teologo o filosofo. Diciamo che mi sono convinto – proprio empiricamente convinto – di 2 caratteristiche del male. Intanto, non è solo privatio boni. I rappresentanti della malvagità non sono solo disonesti ed egoisti. Hanno anche un attivo bisogno di distruggere. Verso fine guerra, primavera ’45, Hitler emana il Nero Befehl (Ordine Nerone) in cui dispone la distruzione di tutte le strutture ancora vitali della Germania, opere d’arte incluse. La ragione ufficiale era che gli alleati non potessero impadronirsi di niente. Ma la sua fede assoluta che la Germania ci sarebbe stata ancora, 1000 anni dopo? In realtà non gli importava tanto la Germania, quanto lo sfogo delle sue perversioni. Guardiamo Putin. Nei suoi lanci di missili c’è (come in Hitler) una ‘eccedenza distruttiva’, che è controproduttiva dal punto di vista della conquista: anche se riuscisse a impadronirsi di tutta l’Ucraina, intascherebbe una terra bruciata che porta più costi che vantaggi. Poi, un tema che ho a volte sviluppato è la ‘asimmetria del male’. Fra due folle che si fronteggiano, basta un piccolo incidente e finisce in un bagno di sangue. Un esempio si ha con la ‘freccia di Pandaro’, che mette fine alla tregua fra Troiani e Greci. Ma l’analista incontra il fenomeno spesso. Un perverso sessuale abusa un bambino o una donna per qualche istante di piacere. Dopo – se va bene – sono necessari anni di terapie per far tornare la vita psichica nelle vittime. Del resto, la tecnica non fa che accrescere questa asimmetria. In un attimo, un folle può far partire dieci missili. Poi ci vogliono generazioni per riportare i popoli alla convivenza”.

Segue qui:

https://www.huffingtonpost.it/cultura/2022/05/08/news/zoja-9347436/

2 thoughts on “Intervista a Luigi Zoja: “I rappresentanti della malvagità non sono solo disonesti ed egoisti. Hanno anche bisogno di distruggere. Come Putin”

  1. […] sono solo disonesti ed egoisti. Hanno anche bisogno di distruggere. Come Putin” URL        : https://rassegnaflp.wordpress.com/2022/05/08/intervista-a-luigi-zoja-i-rappresentanti-della-malvagit… Pubblicato : 8 Maggio […]

  2. eliana ha detto:

    ma io direi che il bisogno di distruggere ha il primato assoluto se vogliamo capire qualcosa del cosiddetto male, egoismo e cc sono solo obbligatorie conseguenze, ma in psicoanalisi per me ci si dovrebbe chinarsi solo sul bisogno di distruggere, da dove viene, come nasce dall’io certo, ma dall’io che è sociale e politico dall’avidità,dalle carenze che la volontà di potenza sente.

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