GUARDIE E… MADRI (miscellanea)

Spot della Old Spice, huffingtonpost.it, gennaio 2014
Non si rassegnano proprio. I figli crescono, si fidanzano, vanno via da casa e le mamme non riescono ad accettarlo. Per reclamizzare il deodorante “che rende uomini i ragazzi”, l’azienda americana Old Spice, specializzata in prodotti di bellezza, ha scelto di giocare con il concetto di “crescita”. Per tutta la durata del video, le mamme non smettono di lamentarsi, cercando di essere onnipresenti nella vita dei loro “bambini”. Lo spot è diventato virale in poco tempo, raggiungendo più di 9 milioni di visualizzazioni.
L’ultimo spot della Simmethal, Youtube, 26 aprile 2013
Il nuovo spot Kids di P&G per i Giochi Olimpici di Londra 2012: dietro ogni grande campione, c’è una mamma che soffre con lui in pista, in vasca, in pedana.
Vedi anche:
Dietro ogni atleta c’è una grande mamma. Così la Procter&Gamble, in occasione delle Olimpiadi, celebra “il lavoro più duro ma anche il più bello del mondo” con uno spot d’autore che racconta gioie e fatiche di quattro madri – dai quattro angoli del globo –  che giorno dopo giorno  accompagnano i figli dai primi passi nello sport ai trionfi olimpici. Lo spot è firmato dall’acclamato regista messicano Alejandro González Iñárritu, autore di film di grande successo (Amores Perros, 21 grammi)  e miglior regia a Cannes nel 2006 con Babel. Su YouTube è stato visto già da più di due milioni di persone
Segnalata da @amusil il 27 giugno 2012 
Scena dall’episodio di New York Stories – Edipo relitto (1989), di Woody Allen: il colloquio con l’analista
Sheldon (Woody Allen) è un avvocato con una madre (Mae Questel) a cui piace parlare dei fatti personali del figlio il quale non la sopporta. Un giorno durante uno spettacolo di prestigio la madre di Sheldon scompare per poi ricomparire in cielo, dove anche lì parlerà dei segreti del figlio agli abitanti della città (testo da wikipedia.it).

“LAMADRE”: una delle più lucide descrizioni di questa teoria è la poesia di Pier Paolo Pasolini qui sotto riportata.

Supplica a mia madre (1962)

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

La poesia è stata segnalata da Raffaella Colombo e Mario Cancelli nel dicembre 2010 (vd. link qui sotto).
http://www.studiumcartello.it/IT/Scheda_Documento.aspx?ID=4200

Qui è letta dallo stesso autore:

 
Qui è letta dall’attore Sandro Lombardi



La madre di Giuseppe Ungaretti

E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Letta da Alessandro De Gerardis:

http://www.youtube.com/watch?v=Wv4xUCjKg9Q&feature=related

Maternità, di Rabindranath Tagore

Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre, tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro del mondo nelle mie esili braccia?

Spezzoni di film sullo stesso tema

Scena da Johnny Stecchino (1991), segnalatami da Scilla Goria.

http://www.youtube.com/watch?v=aac0mGZD9MY

Canzoni sul tema (la prima è la più terribile)

Son tutte belle le mamme del mondo (1954)

Donne, donne, donne, che l’amore trasformerà!
Mamme, mamme, mamme questo è il dono che Dio vi fa!
Tra batuffoli e fasce, mille sogni nel cuor:
per un bimbo che nasce quante gioie e dolor!

Son tutte belle le mamme del mondo quando un bambino si stringono al cuor!
Son le bellezze d’un bene profondo, fatto di sogni, rinunce ed amor.
È  tanto bello quel volto di donna che veglia un bimbo e riposo non ha!
Sembra l’immagine d’una madonna, sembra l’immagine della bontà.

E gli anni passano, i bimbi crescono,
le mamme imbiancano, ma non sfiorirà la loro beltà,

Son tutte belle le mamme del mondo, grandi tesori di luce e bontà
che custodiscono un bene profondo, il più sincero dell’umanità.

Mamme, mamme, mamme, quante pene l’amore vi dà:
ieri, oggi, sempre, per voi mamme non c’è pietà.
Ogni vostro bambino quando uomo sarà,
verso il proprio destino senza voi se ne andrà.

E gli anni passano, i bimbi crescono,
le mamme imbiancano, ma non sfiorirà la loro beltà,

Son tutte belle le mamme del mondo, ma soprattutto più bella, tu sei,
tu che m’hai dato il tuo bene profondo e sei la mamma dei bimbi miei.

Eseguita da Giorgio Consolini

Le mamme (1989)

Due braccia grandi per abbandonarmi dentro
se la notte avevo un po’ paura.
Occhi profondi per cui ero un libro aperto
senza dire neanche una parola
Aveva mille modi buoni per svegliarmi
quando non volevo andare a scuola
E mi chiedevo mentre le guardavo i piedi
questo angelo perche’ non vola.

Le mamme sognano, le mamme invecchiano
le mamme si amano, ma ti amano di piu’

E cosi’ piccolo io avrei affrontato il mondo
guai a chi si avvicina e chi la tocca
E che parole dolci come quelle torte al forno
che veniva l’aquolina in bocca
Mi rimboccava fino al naso le coperte
se pioveva avevo un po’ paura
E mi tuffavo nel suo letto a braccia aperte
ad ogni tuono forte mi stringeva.

Le mamme sognano, le mamme invecchiano
le mamme si amano, ma ti amano di piu’.

Le mamme guardano nel cielo un aeroplano
e quel treno sulla ferrovia.
Parlano e sognano del figlio che e’ lontano
davanti a una fotografia.
Le mamme piangono e si asciugano gli occhiali
mentre gli anni se ne vanno via.
Se pensi a quando ti tenevano per mano
sembra ieri che malinconia.

Le mamme sognano, le mamme invecchiano,
le mamme si amano, ma ti amano di piu’,
le mamme sognano. . . . .
le mamme invecchiano, ma ti amano di piu’,
le mamme sognano, le mamme invecchiano,
le mamme si amano, ma ti amano di piu’.

Eseguita dall’autore, Toto Cutugno, a San Remo

http://www.youtube.com/watch?v=wfj1Pp8Vxd4

Mamma tutto (1976)

Chi asciugava i pianti miei?
Mamma buona era lei…
Chi in cucina cucinava?
Mamma cuoca canticchiava…
Io la sera nel lettino,
Mamma a nanna lì vicino…
La mia mano nella sua
Mamma amica mia…!

Due più uno fanno tre,
Mamma scuola accanto a me…
Mal di pancia, o starnutivo:
Mamma medicina avevo…
Mamma torta ogni anno

Quando c’era il compleanno:
Mamma festa ogni anno
Mamma regalo, poi,
non mancava mai!

Poi la grande delusione
della prima passioncella
E arrivò Mamma sorella
Lei mi strinse nel suo cuore,
io dimenticai il dolore
con Mammà consolazione…

Non sapevo ancora che
quella mamma era per me
Tutto quel che al mondo c’è:
in un attimo imparai:
Mamma Tutto è lei!

Eseguita allo Zecchino d’Oro nel 1976

http://www.youtube.com/watch?v=_AR-NAMrg2I&feature=related

Mamma  (1940)

Mamma, son tanto felice perché ritorno da te.
La mia canzone ti dice ch’è il più bel giorno per me!
Mamma son tanto felice, viver lontano, perché?
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore
che ti sospira il mio cuore forse non s’usano più, mamma!,
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita, e per la vita non ti lascio mai più!
Sento la mano tua stanca: cerca i miei riccioli d’or.
Sento, e la voce ti manca, la ninna nanna d’allor.
Oggi la testa tua bianca io voglio stringere al cuor.
Mamma, solo per te la tua canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore
che ti sospira il mio cuore forse non s’usano più, mamma!,
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita, e per la vita non ti lascio mai più!
Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore
che ti sospira il mio cuore forse non s’usano più, mamma!,
ma la canzone mia più bella sei tu! Sei tu la vita, e per la vita non ti lascio mai più!
Mamma… mai più!

Eseguita da Luciano Pavarotti
http://www.youtube.com/watch?v=UKBuKGg3r6Y

Questa canzone è stata segnalata nel maggio 2011 da Giacomo B. Contri (vd. link qui sotto).

http://www.giacomocontri.it/BLOG/2011/2011-05/2011-05-28-29-BLOG-domenica%2005%20mamma%20monstrum%20horrendum.htm

Balocchi e profumi (1929)

Tutta sfolgorante è la vetrina piena di balocchi e profumi,
entra con la mamma la bambina tra lo sfolgorio di quei lumi.
“Comanda, signora?” “Cipria e colonia Coty…”

“Mamma!, mormora la bambina mentre piena di pianto ha gli occhi,
per la tua piccolina non compri mai i balocchi, mamma,
tu compri soltanto i profumi per te!”

Ella, nel salotto profumato ricco di cuscini di seta,
porge il labbro tumido al peccato mentre la bambina indiscreta
dischiude quel nido pieno d’odor di Coty.

“Mamma!, mormora la bambina, mentre piena di pianto ha gli occhi,
per la tua piccolina non compri mai i balocchi,
mamma, tu compri soltanto i profumi per te!”

Esile, agonizza la bambina; or la mamma non è più ingrata:
corre a vuotar tutta la vetrina per la sua figliola malata.
“Amore mio bello, ecco i balocchi per te…”

“Grazie!”, mormora la bambina! Vuole toccare quei balocchi.
Ma il capo già reclina e già socchiude gli occhi.
Piange la mamma, pentita, stringendola al cor!

Eseguita da Claudio Villa

http://www.youtube.com/watch?v=glfbmw-ZJ14&feature=fvwrel

Questa canzone è stata segnalata nel gennaio 2007 da Giacomo B. Contri sul suo blog THINK!

(vd. link qui sotto per scaricare il file in pdf dei post del 2007).

http://www.giacomocontri.it/BLOG%20ARCHIVIO/BLOG%202007%20DEFINITIVO.pdf

La canzone seguente è segnalata per il verso “Mamma che quando sogna, sogna il vero”

Vipera (1919)

Ella portava un braccialetto strano
una vipera d’oro attorcigliata
che viscida parea sotto la mano,
viscida e viva quando l’ho toccata,
quand’ella abbandonavasi fremente sul mio seno
parea schizzasse tutto il suo veleno.

Vipera… vipera, sul braccio di colei 
che oggi distrugge tutti i sogni miei, 
sembravi un simbolo, l’atroce simbolo 
della tua malvagità. 

Mamma che quando sogna, sogna il vero 
ha sognato di me la notte scorsa: 
m’ha visto per un ripido sentiero 
presso una mala vipera, ed è accorsa, 
e s’è svegliata pallida gridando pel terrore 
la vipera m’avea già morso il cuore. 

Vipera… vipera,  sul braccio di colei 
ch’oggi distrugge tutti i sogni miei, 
sembravi un simbolo, l’atroce simbolo 
della tua malvagità. 

Per non amarla più vuò andar lontano, 
ma lontano non posso rimanere 
e vuò il suo bacio che mi rende vano 
la sua perfidia che mi fa piacere, 
e quando mi divincolo ribelle a questo amore 
qualcosa mi si annoda in fondo al cuore. 

Vipera… vipera, sei tu, sei tu colei 
che oggi ha distrutto tutti i sogni miei 
era il tuo simbolo, l’atroce simbolo
della tua malvagità.

http://www.youtube.com/watch?v=eIJMVd6BEOc&feature=related

 

2 thoughts on “GUARDIE E… MADRI (miscellanea)

  1. Daniele Scrobogna ha detto:

    Segnalo volentieri anche questo bellissimo film del 1977, ispirato alle vicende della “saponificatrice di Correggio”, chi vuole si informi:

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