Contributi – La “vita nuova” come fonte della felicità

di Paolo Cervari, huffingtonpost.it, 17 dicembre 2015 Capita spesso, durante una consulenza filosofica (devo dire che questo nome mi sta sempre più stretto e un giorno di questi ne troverò un altro), che si arrivi a un certo punto in cui tutto sembra risplendere di luce nuova. È come se si fossero aperte delle nuove porte […]

Mariotti, Pezzani, Ballerini, Ferro, Recalcati, Thanopulos, Bolognini, Žižek, Camon, Contri, Silva, Kristeva, Casolari, Roudinesco, Ciofi, Castigliego e altri sui fatti di Parigi

dalla Redazione de Gli Argonauti (Gabriella Mariotti, Valeria Pezzani), psychiatryonline.it, 3 dicembre 2015  Gli eventi di Parigi lasciano senza parole, eppure di parole ne sono state dette e scritte a fiume. Perché le parole fanno luce, riducono le tenebre, fungono anche da contenitore per angosce che altrimenti rischierebbero di restare non metabolizzate. Soprattutto, si cercano […]

Contributi – Dialoghi di Estetica. Parola a Marco Senaldi

Marco Senaldi è critico e teorico di arte contemporanea. Ha insegnato estetica dell’arte contemporanea e dei media in diverse università e accademie, e ha curato mostre tra cui “Cover Theory. L’arte contemporanea come reinterpretazione” (2003), “Il marmo e la Celluloide. Arte contemporanea e visioni cinematografiche” (2006), “Fuori fuoco” (2012). La riflessione sul godimento estetico e […]

MicroMega 2/2015 – Almanacco di filosofia

Dal 12 marzo in edicola, libreria, ebook e iPad di Redazione, temi.repubblica.it, 10 marzo 2015 Nuovo realismo o empirismo esistenziale? Heidegger e l’antisemitismo. Uno scambio fra Karl Marx e Abraham Lincoln. Sono solo alcuni dei temi di cui si occupa il nuovo numero di MicroMega, un Almanacco di filosofia in edicola, libreria, ebook e iPad dal […]

Ospiti – La ricchezza nell’era dei Social Network: “l’aver fatto qualcosa”

Dentro o fuori l’era del “guardate tutti che cosa ho fatto!”  di Nicholas Barrett, techzilla.it, 21 gennaio 2015 Stuffication è un libro sulla responsabilità derivante dal possesso dei beni di consumo. L’autore, James Wallman, esamina la storia e il crepuscolo – ormai imminente – dell’era del possesso prima di andare alla ricerca di un’alternativa. La fine […]

Contributi – Žižek: “I fondamentalisti e gli ultimi uomini”

di Slavoj Žižek, leparoleelecose.it, 12 gennaio 2015 Questo intervento è uscito su «The New Statesman». Ringraziamo l’autore per averci concesso di pubblicarne la traduzione italiana. Il titolo è redazionale Ora, mentre siamo tutti sotto choc dopo la furia omicida negli uffici di Charlie Hebdo, è il momento giusto per trovare il coraggio di pensare. Dovremmo, com’è ovvio, […]

Žižek in pantofole tra Marx e il porno

Il filosofo di Lubiana ha completato una rilettura lacaniana di Hegel Non guadagna quanto Negri, fa vacanze a Dubai e parla un italiano «triviale» di Luca Mastrantonio, Il Corriere della Sera – La Lettura, 26 ottobre 2014 Quando Slavoj Žižek ci accoglie davanti casa sua, tra la stazione e la clinica universitaria di Lubiana, ride […]

Žižek ci spiega cos’è un Evento tra tsunami e Gangnam Style

di Giulia Basso, ilpiccolo.gelocal.it, 24 ottobre 2014 Gli hanno affibbiato l’epiteto di “Elvis della filosofia” e dicono che “più che un filosofo è un fenomeno”. Lui non si scompone, tira dritto per la sua strada e con il suo mix postmoderno, che affianca i classici del pensiero filosofico e religioso ai prodotti più brutali della cultura […]

Slavoj Zizek e la filosofia spacciata a piccole dosi

Saggi. «107 storielle di Zizek. (La sai quella su Hegel e la negazione?)» per Ponte alle Grazie di Mattia Cinquegrani, ilmanifesto.info, 20 settembre 2014 Pen­sa­tore di rilievo inter­na­zio­nale, stu­dioso di psi­coa­na­lisi, filo­sofo: rea­liz­zare una pre­sen­ta­zione curata ed esau­stiva di Sla­voj Zizek si dimo­stre­rebbe una ope­ra­zione ridon­dante e scar­sa­mente utile. Star incon­tra­stata del mondo acca­de­mico occi­den­tale, cele­bre (e infi­ni­ta­mente […]

Vorrei un 13 febbraio contro i maschi malati di Isis. Ma il femminismo tace

di Marina Terragni, blog.iodonna.it, 9 settembre 2014 Forse mi è sfuggito qualcosa, ma non ho sentito voci eminenti del femminismo italiano levarsi con decisione contro gli orrori perpetrati dai criminali di Isis. C’è uno specifico sessista di questi orrori: quei criminali sono tutti uomini (salvo le poche vestali autosessiste patologiche arruolate nella Brigata al Khansaa per […]

Slavoj Žižek: uova rotte, ma nessuna frittata

Solo una sinistra radicalizzata può salvare l’Europa di Slavoj Žižek, bulgaria-italia.com, 10 luglio 2014 Dopo il trionfo elettorale dei partiti euroscettici anti-immigrati in Francia e nel Regno Unito a maggio, molti liberali hanno espresso il loro shock e preoccupazione. Tuttavia, c’era una sorta di ingenuità finta nella loro indignazione e stupore per le vittorie di destra. […]

Žižek ci spiega perché l’idiota Forrest Gump è diventato miliardario

Il riso di Bergson, il motto di spirito di Freud, l’umorismo di Pirandello, sono tutti stati che hanno le loro radici nella natura del contrario, quel contrario capace di… di Mary Barbara Tolusso, ilpiccolo.gelocal.it, 16 giugno 2014 Il riso di Bergson, il motto di spirito di Freud, l’umorismo di Pirandello, sono tutti stati che hanno le […]

Tavoli. Massimo Recalcati

di Pietro Bianchi, doppiozero.com, 20 gennaio 2014 Il luogo di lavoro di Massimo Recalcati non è il tavolo, ma lo studio dell’analista. L’analista non procede con l’addizione e l’accumulo, ma con la sottrazione. Il suo lavoro è quello di operare dei tagli e delle interruzioni nel discorso dell’analizzante in modo che il flusso di pensieri acquisisca una […]

Regazzoni: Žižek tra Hegel e Lacan

di Simone Regazzoni, filosofia.rai.it, 21 dicembre 2013

Meno cultura popolare e più filosofia teoretica: con Meno di niente (Ponte alle Grazie, 2013 – trad. di C. Salzani e W. Montefusco) il travolgente filosofo sloveno Slavoj Žižek torna al suo amato Hegel, visto attraverso Lacan. Recuperare Hegel al di là di una certa tradizione filosofica che lo vuole il “filosofo della totalità”, con tutto il corollario di relativi pregiudizi. In che modo Lacan interviene in questa rilettura? Secondo Simone Regazzoni, qui intervistato sul libro, Jaques Lacan permette a Žižek di ripensare la dialettica hegeliana come non necessariamente unitaria e totalizzante: sì al divenire del movimento dialettico, no all’orizzonte simbolico autoconclusivo. Non più un divenire necessario, dunque, quanto un divenire della necessità, posta retrospettivamente rispetto alla contingenza. Ma dove collocare il reale in tale contesto? Il reale costituisce una sorta di sfondo opaco, un “meno di niente”: il reale è un nulla senza “nullità”, non è né “un niente”, né “un ente”. E’ precisamente il reale lacaniano, ossia quel qualcosa di pre-ontologico con cui la filosofia si è spesso misurata attraverso i secoli.
Meno di niente. Hegel e l’ombra del materialismo dialettico, è il primo volume di un progetto più ampio, che vedrà la sua conclusione con un secondo volume di prossima pubblicazione.

Clicca sul link:

http://www.filosofia.rai.it/articoli/regazzoni-%C5%BEi%C5%BEek-tra-hegel-e-lacan/23747/default.aspx

Nell’Italia clownesca di Berlusconi ora è il tempo di ridere con Grillo

Il filosofo Slavoj Žižek attacca pesantemente la nostra classe politica e,  presentando il suo ultimo libro, mette nel mirino Beppe Grillo di Redazione, today.it, 3 dicembre 2013 I clown fanno ridere. Anzi: i clown, fanno ridere? Insomma, mica tanto. Sarà che si tratta della trasfigurazione grottesca, circense, del cinema muto, in un tempo in cui […]

Ospiti – Che tempo che fa Slavoj Žižek: la filosofia (pop) in televisione, un evento raro

Su Rai 3 la coincidenza non comune di due momenti semanticamente simili, ma di solito radicalmente opposti: l’accensione della televisione e quella del cervello

di Alessio Cappuccio, spettacoli.blogosfere.it, 2 dicembre 2013

Non succede tutti i giorni che in televisione si veda un filosofo “vero”, neanche se si sta parlando del salotto buono della cultura catodica di sinistra rappresentato da Che tempo che fa di Fabio Fazio. Allo stesso modo è piuttosto inconsueto che un filosofo “vero” si metta a parlare di escrementi e toilet non appena gli venga data la parola, subito dopo la presentazione. Già, la presentazione, proverbialmente d’obbligo. Quando si cita il pensatore sloveno Slavoj Zizek in effetti le virgolette sono d’obbligo: il più conosciuto tra i “professionisti della sapienza” non è divenuto tale senza inanellare una serie di controversie e di polemiche, puntualmente scaturite proprio dalla sua vocazione pop che lo distingue nettamente dal rigore e dalla compostezza che siamo soliti attribuire a figure del genere (Noam Chomsky, per fare un esempio, forse l’unico in grado di rivaleggiare con Zizek in quanto a popolarità e significativamente suo nemico dialettico).

Slavoj, che si è formato alla corte dello psiconalista Jacques Lacan, è stimato esegeta di Hegel e si professa convinto marxista e comunista, è davvero tutto il contrario del classico vecchietto mansueto, da decenni cattedratico universitario. Il Nostro nelle sue innumerevoli interviste-conferenze (YouTube è stipato di filmati del genere) è un turbinio cinetico, non riesce a stare fermo con le mani, che sembrano quasi sfuggire al suo controllo, in un gesticolio che fa impallidire le movenze stereotipiche degli italiani. Caratteristico il suo tirar su col naso, seguito da una bella strusciata digitale, nonché la pronuncia inglese imperfetta, sibilante e parzialmente maccheronica. Se a tutto ciò uniamo il gusto per il racconto delle barzellette sporche, la divagazione costante, l’uso d riferimenti all’attualità, al cinema, all’arte ne esce fuori il ritratto di un personaggio davvero fuori dal comune. Da Fazio lo abbiamo visto esordire con un bel riferimento scatologico per spiegare l’importanza della questione dell’ideologia nel suo sistema di pensiero. Un sistema molto difficile da ricostruire senza leggere un libro per intero, proprio per i motivi sopra esposti: Zizek dal vivo – e spesso anche in versione testuale – è una macchinetta e spesso lascia aperti molti dei discorsi intrapresi e si dimentica di trarre le dovute conclusioni.

Molto interessante, per quanto non inedito, il suo ritratto del comunismo come momento filosofico-storico-sociale importante non per la sua supposta riuscita, ma proprio per la ragione contraria: in quanto fallimento totale nella sua attuazione fattuale il comunismo presupponeva al suo interno un coacervo di posizioni opposte e contrarie, volte a indirizzare e necessariamente mettere in crisi il sistema da loro sorretto. È questa stratificazione che rende possibile la differenziazione dai fascismi storici, tutti riusciti perfettamente nelle loro intenzioni: al fondo del pensiero di Zizek c’è infatti l’esaltazione del momento del fallimento come momento indispensabile dell’individuazione dei problemi collettivi da risolvere. In questo senso si spiega anche la definizione della dissidenza come l’atto della fedeltà assoluta ai valori propugnati dalle macchine politico-ideologiche: solo aderendo ingenuamente e in modo completo a questi se ne possono individuare le falle, mentre coloro che si compiacciono di un cinismo utilitaristico finiranno per essere assorbiti dalla macchina – sfruttatori e al tempo stesso sfruttati inconsapevoli.

C’è infine un certa nostalgia per un’epoca, comunque nerissima, in cui i maestri, i padroni, i governanti, si facevano definire come tali e i loro ordini erano perentori, duri, ma immediatamente riconoscibili. Oggi non solo le figure di potere si nascondono dietro ruoli eufemistici, ma anche la stessa realtà – quando espressione di una logica di mercato capitalistica – propone come obiettivo finale la ricerca di una felicità anestetizzata in cui la componente del rischio e del pericolo sono state eliminate (a scopo preventivo), dietro cui si nasconde l’egemonia del consumo sull’esperienza: sesso sì, ma sicuro; trasgressione sì, ma quando è di moda; birra sì, ma analcolica; l’amore sì, certo, ma senza l’ossessione e lo struggimento. Zizek alla fine del suo intervento ci lascia la curiosità e il desiderio di approfondire maggiormente lo studio delle sovrastrutture ideologiche su cui è edificata la civiltà. Non per forza di cose attraverso le sue parole (in fondo difficilmente i suoi libri cambieranno la storia del pensiero), ma almeno un saluto a lui molto caro rimane per noi condivisibile, “Che tu possa vivere in tempi interessanti”, un’antica maledizione cinese che si nasconde dietro l’augurio di un miglioramento (illusorio) delle condizioni di vita del destinatario.

L’intevento di Žižek è disponibile qui:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ca80cc3b-611c-4190-b412-6dfa6d5e1ca4.html

http://spettacoli.blogosfere.it/2013/12/che-tempo-che-fa-slavoj-zizek-la-filosofia-pop-in-televisione-un-evento-raro.html

Ieri a “Che tempo che fa”. Chi è Slavoj Žižek, filosofo e psicanalista sloveno

di Redazione, ilsussidiario.net, 1 dicembre 2013 Tra gli ospiti della puntata domenicale di Che tempo che fa, in onda come di consueto dalle 20.10 su Rai Tre, spicca il filosofo e psicanalista sloveno Slavoj Žižek. Definito dalla stampa internazionale “il gigante di Lubiana”, Žižek è nato nel marzo del 1949 e si è laureato in Filosofia proprio […]

Chomsky contro i postmoderni

Il grande semiologo distrugge il blasonato Slavoj Zizek: “Puoi essere spiegato in cinque minuti a un bambino di dodici anni”. Derrida e Lacan? “Banalità in polisillabi, pomposi, esibizionisti” di Giulio Meotti, ilfoglio.it, 4 settembre 2013 Non capita tutti i giorni di assistere a una simile faida fra due icone della sinistra mondiale. E’ successo fra Noam […]

Paolo di Tarso, quasi un Lenin mediterraneo

Un libro che è un parco giochi teologico e filosofico, in cui Žižek asserisce che il cristianesimo è troppo prezioso per essere lasciato a fondamentalisti e agguerriti conservatori di Claudio Canal, il manifesto, 23 febbraio 2013 Come si fa a recensire il libro di un filosofo come Slavoj Žižek, star mondiale del pensiero pre/post/trans? Uno che, […]

Conta più Platone o Kant? Ce lo dice un algoritmo

Così il software Ngram Viewer calcola le “presenze” nei libri digitalizzati. Uno strumento che permette di realizzare grafici in cui si visualizza la frequenza anno per anno di combinazioni di lettere, parole o frasi per ottenere comparazioni di persone, musica o entità fittizie di Maurizio Ferraris, repubblica.it, 4 dicembre 2012 Cosa cerchiamo quando cerchiamo su […]

ŽIŽEK POP STAR E IL DISSENSO SPETTACOLARIZZATO

di Jean-Marie Rossi, meridianionline.org, 31 ottobre 2012 Facciamo un gioco, ma dovete promettere di essere onesti. Se vi chiedessi qual è stata la cosa più importante accaduta in Inghilterra nell’ultimo anno e mezzo, che cosa direste? No, non potete sbirciare nelle righe qui sotto. Per cortesia accantonate subito le olimpiadi e il matrimonio di William […]

LA STANZA DEI LIBRI – Sfortunato il paese che non ha eroi. Etica dell’eroismo (Ponte alle Grazie, Milano, 2012) di Simone Regazzoni

di Cesare Catà, informazione.tv, 8 ottobre 2012 È destinato a suscitare ampi dibattiti e profonde riflessioni l’ultimo libro di Simone Regazzoni, Sfortunato il paese che non ha eroi. Etica dell’eroismo (Ponte alle Grazie, Milano, 2012, 115 pp.), in cui  l’autore prende in esame alcune iconiche figure eroiche della cultura  pop per offrire uno sguardo originale […]

San Paolo «rivisitato» dal teologo e dall’ateo

di Lorenzo Fazzini, avvenire.it, 18 settembre 2012 Uno dei maggiori filosofi contemporanei (ateo) che enuclea la centralità del cristianesimo con lucidità culturale e passione personale; uno tra i più noti teologi a livello internazionale (credente) che indaga le implicazioni politiche e intellettuali del messaggio evangelico mutuato dalla predicazione paolina. Slavoj Žižek e John Milbank rappresentano […]

I nuovi eroi seguono il godimento e se ne fregano della legge. Esce il nuovo libro di Simone Regazzoni

di Virginia Perini, affaritaliani.libero.it, 10 settembre 2012 La spietata assassina di Tarantino, che in nome della vendetta e della “sua” giustizia fa una strage, è un’eroina postmoderna. Come Batman, il cavaliere oscuro, che non sopporta Superman e la retorica del bene comune e ha un solo motto: “dobbiamo essere criminali”. O ancora, è un eroe della […]